Io ho un pallino, va detto, mi piace far quadrare i bilanci, ma, siccome non sono poi così ferrato in matematica, utilizzo all’occorrenza quel metodo che usavo con disinvoltura da ragazzo: sbircio il risultato in fondo al libro.
Quando in questo modo riesco a stabilire il punto di partenza e il punto di arrivo, allora mi organizzo il percorso, forzando la realtà nei limiti di questo spazio preordinato. Ciò significa che manco di rigore storico e di obiettività.
In questo somiglio a mio padre.
Però ho anche un’altra natura: sono estemporaneo, amo improvvisare e, una volta stabilita la regola, poi non la rispetto e, in barba al progetto concepito, preferisco fare secondo l’impulso del momento, tentando a caso nuovi itinerari. Per questo spesso mi perdo.
In questo somiglio a mia madre.
Basterebbe raccontare la storia della loro vita per capire buona parte della mia. Ma naturalmente nessuno è stampato in serie. Anch’io ho arricchito la mia personalità con qualcosa di non riconducibile ai miei genitori, il quid che prende le distanze dall’uno e dall’altra.
Entra poi nella storia, a grandi titoli, la figura di mia moglie quale nuovo, importantissimo centro di gravità.
Ora sto cercando di capire come possa aver fatto, calato di peso in un secolo frastornante, a conciliare almeno quattro diversi mondi in un’unica formula senza uscire pazzo. Sarò riuscito a far quadrare il bilancio, come avrebbe fatto forzosamente papà? Credo sia più logico supporre che non ci sia riuscito e che, allo stato attuale dei fatti, agli occhi di chiunque io possa risultare, in maniera lampante, completamente scisso, come a volte può essere sembrata mamma.
Se bastano, con la mano sul cuore, offro garanzie autoreferenti sul mio conto.
Comunque, valutazioni a parte, savio o fuori di testa, dovevo pur percorrere una strada per arrivare da qualche parte e, non riuscendo a fare un passo senza dover sciogliere un nodo, ho finito col sognare una barca ed un porto e in questa barca ho stipato tutta la mia vita.
Poi ho scoperto che l’archetipo della barca è l’Arca di Noè e il mio sogno, ad occhio e croce, è la Speranza Cristiana: la mia America.