Un ordinario profeta di Dio

Il mio ragionare, da qualsiasi situazione prenda spunto, va a meta sempre con un “Amen” che corrisponde alla mia accettazione della vita, di me stesso e degli altri: “Amen”, eredità di logica e di tradizione contadina, radicata nella terra e fiduciosa nella benedizione del cielo, una saggezza che non fa polemiche inutili e pone a pareggio di bilancio l’ombra di un fico, nella calura estiva, e un camino acceso, d’inverno.
 

Ma questo è solo un approdo esistenziale, il modo che ho di porre i piedi uno davanti all’altro quando cammino.

Di là dell’amen, c’è tutto il resto, c’è l’astrazione di un sogno bellissimo, c’è l’intuizione di Dio, l’Infinito di Dio, la Promessa di Dio, la Bellezza, il Futuro, l’Eternità, e qui, al presente, la grazia e la fatica dell’Arte, la mia strada.